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martedì 21 novembre 2017

Maltrattamenti e abusi sul bambino

Maltrattamenti e Abusi sul bambino
Che cosa sono

Umiliazioni, sculaccioni e percosse, schiaffi, inganni, sfruttamento sessuale, derisione, incuranza, ecc., sono tutte forme di maltrattamento perché minano l’integrità e la dignità del bambino, anche se le conseguenze non sono immediatamente visibili. Tuttavia, una volta adulti, la maggior parte dei bambini abusati soffriranno e faranno soffrire altre persone a causa di queste ferite. Queste dinamiche di violenza possono trasformare alcune di queste vittime in carnefici che si vendicano su intere nazioni o in esecutori succubi di terribili dittatori come Hitler o altri leader crudeli. Bambini percossi in età precoce assimilano la violenza subita, con la possibilità di esaltarla e riproporla più tardi nel tempo nelle vesti di genitore, credendo di essersela meritata e che fosse espressione d’amore.

Essi non capiscono che la sola ragione delle punizioni subite è il fatto che i propri genitori hanno a loro volta subito e acquisito violenza senza la possibilità di opporsi. Più tardi, da adulto, il bambino abusato percuote i propri bambini e spesso prova gratitudine per i genitori che l’hanno maltrattato da piccolo e indifeso. Ecco perché l’ignoranza della società rimane invariata e i genitori continuano a produrre sofferenza e distruttività, in “buona fede”, in ogni generazione.Molte persone tollerano tutto ciò in assoluta cecità perché le origini della violenza umana nell’infanzia sono state e sono ancora ignorate in tutto il mondo. Quasi tutti i bambini sono percossi durante i primi tre anni di vita quando cominciano a camminare e toccare oggetti che non devono essere toccati. Questo succede esattamente nel momento in cui il cervello umano costituisce la propria struttura e dovrebbe imparare gentilezza, sincerità e amore, ma mai, mai, crudeltà e menzogne.
Fortunatamente ci sono molti bambini maltrattati che trovano dei “Testimoni d’aiuto” e possono sentirsi amati da loro.
 Il ruolo essenziale di un Testimone Illuminato nella società
di Alice Miller, Ph.D.
Fin dall’adolescenza mi sono sempre chiesta come mai le persone provano piacere nell’umiliare gli altri. Ovviamente il fatto che alcune persone siano sensibili alle sofferenze altrui prova che la furia distruttiva non è un aspetto universale della natura umana. Quindi, perché alcuni tendono a risolvere i propri problemi con la violenza e altri no? La filosofia ha fallito nel rispondere a questa domanda e la teoria Freudiana del desiderio di morte non mi ha mai convinto. Solamente esaminando più da vicino le storie dell’infanzia di criminali assassini, specialmente di assassini di massa, ho cominciato a comprendere le radici del bene e del male: non i geni come si crede comunemente, ma spesso i primissimi giorni di vita. Oggi risulta per me inconcepibile che un bambino che viene al mondo tra genitori attenti, amorevoli e protettivi possa divenire un mostro predatore. E nell’infanzia
degli assassini che in seguito divennero dittatori ho trovato orrori da incubo, una serie di umiliazioni e menzogne indescrivibile, che al raggiungimento dell’età adulta, li ha costretti ad agire con spietata vendetta sulla società. Queste azioni vendicative sono sempre state mascherate con false, ideologie, assicurando che il principale ed esclusivo desiderio del dittatore era la felicità per il proprio popolo. In questo modo, egli emulava inconsciamente i propri genitori che, nell’infanzia, insistevano che i colpi inflitti al bambino erano per il suo bene. Questa credenza era molto diffusa un secolo fa, specialmente in Germania. Trovo logico che un bambino che ha subito spesso violenze fisiche, impari velocemente il linguaggio della violenza. Per lui questo linguaggio diventa l’unico mezzo di comunicazione efficace, ma quest’evidenza non è così logica per tutte le persone. Quando cominciai ad illustrare la mia tesi riferendomi agli esempi di Hitler e Stalin e provai a esporre le conseguenze sociali dell’abuso infantile, dovetti fronteggiare un’accanita resistenza. Mi fu ripetutamente confermato da molti che anche loro erano stati percossi da piccoli, ma non erano diventati criminali. Quando chiesi i dettagli della loro infanzia, mi fu raccontato di una persona che li amava, ma che non era capace di proteggerli. Di fatto, grazie alla sua presenza, questa figura ha potuto dar loro una nozione di fiducia e di amore. Io chiamo questa persona “Testimone d’aiuto”. Dostoyevsky, ad esempio, aveva un padre violento, ma una madre amorevole. Ella non era forte abbastanza per proteggerlo da suo padre, ma gli poté trasferire un potente concetto d’amore, senza il quale i suoi scritti sarebbero stati inimmaginabili. Molti sono stati fortunati abbastanza da trovare più tardi un testimone illuminato e coraggioso, persone che li hanno aiutati a riconoscere l’ingiustizia di cui hanno sofferto, dare uno sbocco ai sentimenti di rabbia, dolore e indignazione rispetto a ciò che gli era successo.
Le persone che hanno trovato questi testimoni non sono mai diventati criminali. Coloro che si trovano di fronte ad un problema di abuso su un bambino, spesso fa una strana scoperta: si è osservato frequentemente che i genitori che compiono abusi sui figli, tendono a maltrattarli in un modo che assomiglia molto a come sono stati trattati nella loro infanzia senza la memoria cosciente delle proprie esperienze. E’ risaputo che padri che maltrattano i figli con abusi sessuali sono generalmente inconsapevoli che hanno sofferto a loro volta dello stesso tipo di abuso. E’ principalmente nell’ambito della terapia, anche quand’è richiesta legalmente, che scoprono, stupefatti, la propria storia e si rendono conto che per anni hanno tentato di mettere in pratica le medesime azioni per potersene liberare Come possiamo spiegarlo? Dopo aver studiato la questione per diversi anni, mi appare oggi chiaro che le informazioni degli abusi subiti durante l’infanzia sono registrate nelle cellule del nostro corpo come una sorta di memoria, collegata ad ansia repressa.  In mancanza di un testimone illuminato, queste memorie rischiano di passare oltre il livello cosciente e indurre la persona a compiere atti violenti che riproducono gli abusi subiti nell’infanzia, repressi per sopravvivenza.  Lo scopo è quello di evitare la paura dell’impotenza di fronte ad un adulto crudele. Questa paura può essere elusa momentaneamente creando delle situazioni in cui si gioca il ruolo attivo, quello del potere, verso un persona  impotente. Ma questo non è un sentiero facile da percorrere per liberarsi dalle proprie paure. Questo perché l’offesa si ripete ininterrottamente. Un flusso continuo di nuove vittime deve essere trovato, come recentemente dimostrato dagli scandali della pedofilia in varie parti del mondo. Fino alla fine dei suoi giorni Hitler era convinto che solo la morte di ogni ebreo poteva difenderlo dalle terrificanti memorie giornaliere di un padre violento.  Dato che suo padre era per metà ebreo, l’intero popolo ebreo doveva essere sterminato. So com’è facile smontare quest’interpretazione di Olocausto, ma onestamente al momento non ne ho di migliori. Inoltre il caso di Hitler dimostra che l’odio e la paura non possono essere risolti con il potere, fino a che l’odio si faccia espiare ad altri. Al contrario, se identifichiamo la reale causa di quest’odio, ne faremo l’esperienza con i sentimenti  che ne accompagnano il riconoscimento, disperdendo l’odio cieco su vittime innocenti.I criminali sessuali cessano la loro razzia se riescono a superare la propria amnesia e l’autocommiserazione per il crudele destino, grazie all’empatia di un testimone illuminato. Le vecchie ferite possono essere curate se esposte alla luce del giorno, ma non si possono contrastare con la vendetta.
Una troupe giapponese girò un film sul lavoro terapeutico in una prigione in Arizona, dove il metodo di cura era basato sui miei libri. Mi fu inviata il DVD e vi trovai dei risultati molto rivelatori. I detenuti lavoravano in gruppo, parlando molto della loro infanzia ed alcuni di essi dicevano: “Sono stato ovunque, ho ucciso persone innocenti per evitare le sensazioni che provo oggi., ma so che posso stare con questi sentimenti nel gruppo, dove mi sento al sicuro. Non ho più bisogno di andarmene in giro a uccidere persone innocenti per evitare questi sentimenti. Non ho più bisogno di uccidere. Adesso mi sento a casa e riconosco ciò che è successo. Il passato recede e la mia rabbia con lui”. 


Per fare in modo che avvenga questo processo, l’adulto che è cresciuto senza un Testimone d’aiuto durante l’infanzia, ha bisogno del supporto di Testimoni illuminati, cioè di persone che hanno compreso e riconosciuto le conseguenze di un abuso infantile. In una società informata, gli adolescenti possono imparare a verbalizzare la loro verità e scoprire se stessi nella propria storia.Non avranno bisogno di vendicarsi violentemente delle loro ferite oppure avvelenarsi con droghe se hanno la fortuna di parlare agli altri delle loro esperienze precoci e denudare la propria tragedia. Per fare questo hanno bisogno dell’assistenza di persone consapevoli delle dinamiche degli abusi infantili, che possono aiutarli ad affrontare questi sentimenti seriamente, comprendendoli e integrandoli come parte della propria storia invece di vendicarsi su innocenti. Questa tesi è stata erroneamente interpretata come se le vittime diventassero inevitabilmente carnefici, che io trovo sbagliato e assurdo. E’ stato provato che molti adulti hanno avuto la fortuna di rompere il ciclo dell’abuso attraverso la conoscenza del passato. Tuttavia posso certamente affermare che non ho mai incontrato un carnefice che non fosse stato una vittima nell’infanzia, anche se molti di essi non lo sanno perché i sentimenti sono repressi. Meno questi criminali sanno di sé, più dannosi risultano per la società. Quindi io penso che sia risulti cruciale per il terapista comprendere la differenza tra l’affermazione “ogni vittima diventa certamente un carnefice”, che è falsa, e “ogni carnefice è stato una vittima nell’infanzia”, che io considero appropriata.  Il problema è che non sente niente, non ricorda niente, non si rende conto di niente ed è per questo che l’esame della sua vita spesso non rivela la verità. Tuttavia la presenza di un testimone illuminato (terapista, relazione d’aiuto, avvocato, giudice...) può aiutare il criminale a sbloccare i sentimenti repressi e ristabilire un flusso libero di consapevolezza. Questo rappresenta l’inizio di un processo di fuga dl circolo vizioso dell’amnesia e della violenza -  Alice Miller, 1997

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